L’ALLARME Come un amico che ti piace poco viene a farti visita ogni tanto entra quando magari sei un po’ affranto o già un po’ stanco o hai abbassato la guardia per un istante. Diventa tutto predatorio e non riconosci nulla di te e del mondo che vivi, ti ritrovi ad ascoltare solo le tue paure concrete e i tuoi viscidi pensieri che quel tuo amico ha racchiuso nella stanza cilindrica in cui vivi che gira e rigira vorticosamente e tu ci sei dentro, in piedi - vieni spinto a folle velocità da una forza che non t’appartiene - spalmato sulle pareti come merda - e ti senti stupido e distante e sai si fetido! Tenti l’ultima idea e chiami a mente la tua ragazza che si sente un’ape regina e ti considera magari solo un operaio pronto a soddisfarla e continui a chiederti dove sta il senso di questi pensieri che ti sparano addosso! - e ti tormenti con le lame nel cervello e nelle viscere - ti tormenti perché non senti - non senti quello che la volontà strana che possiedi vorrebbe sentire - e sai che quello che vorresti sentire fa sempre parte di qualcosa che hai già sentito ma non te lo ricordi e ti chiedi fra te e te “Non ho memoria?” così capisci che devi imbatterti in qualcosa di nuovo che ti terrorizzi in principio ma ti faccia dialogare veramente con la vita. E allora solo in quell’istante, ti comprendi senza fretta e senza scuse,e tutto ciò che resta nella polvere delle azioni bruciate sei tu, di nuovo.